mercoledì 11 maggio 2016

Vademecum anti-scivolone per politici distratti

In un nanosecondo i social media hanno polverizzato anni e anni di duro lavoro. Il canonico, assennato, sobrio contegno dei politici è stato freddato dalla necessità indifferibile di condividere con tutti qualsiasi cosa : dalla maledizione di Tutankhamon ai problemi di psoriasi del chihuahua; sporadicamente il tutto è irrorato da pittoresche querelle di notevole spessore, tipo : " Io sono patrizio di Corippo pertanto posso dire quello che mi pare e piace. Di te si può dire lo stesso? ". " No, non direi. Io non ho l'occhio da luccio esanime e il polpaccio da troll settentrionale, ergo, non posso essere patrizio di Corippo ". Sono questi i capisaldi dell'esistenza di un individuo.
Non so a voi, ma a me è salita una struggente nostalgia dei grifoni del Bengala di una volta. Di cui si sapeva poco. Quelli che riuscivano a circoscrivere le figure meschine dandoti l'illusione di avere a che fare con una persona intelligente. 
Come ben sapete questo blog si prefigge di fungere da gruppo di auto-aiuto, mi sono quindi permessa di categorizzare gli imbarazzanti scivoloni in modo da aiutare gli amici politici a salvarsi la faccia. 

1) Sii umile
Se quattro volte su cinque stupri la nostra meravigliosa lingua redigendo testi più simili alle pitture rupestri che non all'italiano, evita di occupare mezza pagina del " CdT " facendo il figo con termini forbiti. Se su Facebook scrivi : " Qual'è ", " Piuttosto che ( usato come disgiuntivo )", " A svolto ", " Apposto ",  " Miglioni " e " Pollizzotto " ( tutto già visto, ahimè!), anche l'elettore più ingenuo capirebbe che il " tuo" articolo  " La tracotante prosopopea del PLR "  non è farina del tuo sacco. Suvvia, il termine prosopopea non ti uscirebbe neppure al terzo cristallo di crack. 

2) Cerca di essere accomodante
Caro amico, all'interno di Facebook operano dei rompicoglioni che nel gergo di internet prendono il nome di troll.Il primo troll ti ridicolizza e lo fa con arguzia. Il secondo gli dà ragione e il terzo, con frasi patetiche e sconnesse condite da un italiano zoppicante, prende le tue difese destabilizzando il tuo elettorato. Eh sì, perché fa sembrare te e tutti i tuoi elettori dei perfetti idioti. Ora dimmi, metterti a fare il fuoco incrociato con i troll ti pare una cosa sagace? Pensi che una persona brillante con un'età superiore ai sei anni direbbe : " Fallo tu visto che a parole sei così bravo" ? Sul serio, credi che vorremmo lasciare il futuro dei nostri figli in mano a gente che crede di vivere in Corea del Nord? Che poi tu pensi : " Ma questo, invece di litigare su Facebook non ha una lavatrice da stendere? Un problema da risolvere con l'Ufficio Tassazioni ? Una qualsiasi cosa a cui pensare nella vita? "

3) Rifletti prima di parlare
Perché se sganci boiate come se non ci fosse un domani, rischi che il tuo partito poi ti impedisce di proferire parola anche se venissi a conoscenza che un'asteroide grande come il Texas colpirà la terra.  

4) Non frignare per i like
Contare i followers, fare gare di like, taggare tutto il partito, Fedez, Shakira e Barcak Obama per racimolare tre consensi in più ..... Per l'amor di Dio, smettila! Stiamo parlando di mi piace virtuali, non della costruzione di pozzi d'acqua nel Ruanda. 

Credo sia tutto. Andate in pace. 



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